La buona riuscita è stata possibile grazie a tutta una serie di esperienze precedenti, tra le quali quella del ricetrasmettitore "HF1" nato nei primi anni novanta, tutt'ora utilizzato dagli autori con notevole soddisfazione; l'intento adesso era quello di realizzare un apparato che potesse rispondere ad una serie di prerogative quali:
1. grande semplicità costruttiva (contenimento dei componenti utilizzati);Gli obiettivi, allora prefissati, sono stati così raggiunti:
· costruendo un ricetrasmettitore a doppia conversione con la prima FI ad una frequenza superiore alla banda HF (45 MHz),Infine le caratteristiche risultanti sono state le seguenti:
·
sensibilità
in tutta la gamma HF migliore di 0,25 μV per 10 dB SINAD;
·
intercept-
point migliore di + 20 dBm a ± 15 KHz;
·
livello
di intervento AGC per un segnale di ingresso ≤ 1 μV;
·
corrente
assorbita in ricezione a 13 Vdc ≤
220
mA;
·
potenza
di uscita ≥ 20 W su tutta la gamma HF con una ondulazione
≤1 dB.
·
utilizzo
di soli 3 pulsanti, 1 commutatore per i modi ed il potenziometro del
volume
audio.
L'intero ricetrasmettitore è costituito da 12 blocchi, corrispondenti ad altrettanti circuiti stampati, che racchiudono tutte le funzioni necessarie; qui di seguito la descrizione sintetica.
Al numero del paragrafo corrisponde il relativo blocco
Il circuito di ingresso è completamente passivo ed è costituito dal filtro Passa-Basso 30 MHz, dal mixer passivo a medio livello (+ 17 dBm) e dal filtro 45 MHz.
L'attenuazione tipica totale è 9,5 dB e comunque non è in genere superiore a 10 dB.
E' presente inoltre l'amplificatore finale dell'eterodina che fornisce il livello di + 17 dBm al Mixer.
Il blocco è perfettamente reversibile e quindi per il funzionamento in ricezione ed in trasmissione non necessita di alcuna commutazione.
L'amplificatore
è costituito da
un singolo stadio realizzato con un singolo Mosfet, ha un guadagno
tipico di 26
dB ed una Figura di Rumore generalmente minore di 1 dB.
Lo stesso amplificatore è
utilizzato in trasmissione attraverso lo scambio di 2 relè;
in questo caso
viene aggiunto un attenuatore di 12 db per contenerne il guadagno
complessivo.
La
conversione dai 45 MHz della
prima FI ai 48 KHz della seconda FI è concentrata in un solo
blocco ed è
costituita da un semplice Mixer a + 7 dBm e dall'oscillatore locale
controllato
a quarzo; lo scambio fra la banda laterale superiore e quella inferiore
avviene
commutando i relativi quarzi con diodi Pin.
Anche questo blocco è
perfettamente reversibile e quindi non ha bisogno di alcuna
commutazione fra ricezione
e trasmissione.
Questo
amplificatore ha il
compito di portare il segnale di uscita ad un livello costante di 0 dBm
per
essere inviato al demodulatore, il suo guadagno complessivo
è circa 100 dB e l'escursione
complessiva del controllo automatico di guadagno è
dell'ordine di 85 dB.
L'amplificatore è interamente a
larga banda, avendo il solo circuito risuonante di ingresso e lavora su
una
impedenza di 50 Ω.
Il controllo automatico di
guadagno avviene controllando il G2 del Mosfet di ingresso e due coppie
di diodi
PIN negli stadi successivi.
Questo
blocco racchiude le
funzioni svolte dal ricetrasmettitore alla frequenza audio.
La sezione ricevente comprende il
rivelatore a prodotto realizzato con un Mixer passivo anche questo a +
7 dBm,
il filtro a 2,2 KHz per contenere la banda ricevuta essendo la banda
del filtro
meccanico estesa fino a 3.400 Hz e l'amplificatore audio.
La sezione trasmittente comprende
due stadi per l'amplificazione microfonica, di cui il secondo ha anche
funzione
di "clipper" ed il modulatore bilanciato.
E' presente inoltre
l'amplificatore eterodina che lavora con un segnale di ingresso di soli
– 20
dBm per contenere, il più possibile, eventuali irradiazioni
del segnale a 48
KHz che potrebbero "entrare" nell'amplificatore di seconda FI
limitandone così il guadagno e quindi la
funzionalità..
La commutazione delle funzioni RX
÷ TX è realizzata con diodi PIN.
Il blocco comprende il divisore per 40 della frequenza eterodina, i circuiti squadratori, il comparatore di fase ed il filtro di "loop.
Questo blocco comprende i due generatori a sintesi diretta: il primo è quello che invia al comparatore di fase la frequenza dell'eterodina variabile divisa per quaranta alla quale si aggancia il VCO; il secondo genera i 48 KHz per il demodulatore in SSB e 47,2 KHz per il CW.
Questo blocco racchiude tutte le funzioni di comando, controllo e visualizzazione dell'intero ricetrasmettitore.
E' costituito da un microprocessore al quale sono connessi:
· il display per la visualizzazione delle frequenze RX e TX, la modalità, il passo di sintonia e l'S-Meter;
· l'encoder per la sintonia;
· il commutatore dei modi;
· il segnale del convertitore Analogico- Digitale dell'AGC per l'S-Meter.
Questo amplificatore è costituito da 3 stadi di cui due in controfase per contenerne il consumo e migliorarne la linearità e porta il livello da – 3 dBm (0,5 mW) a + 30 dBm (1 W); è stato progettato per avere una ondulazione nella banda 1,5 ÷ 30 MHz che non superasse 0,6 dB.
L'amplificatore finale porta la potenza di uscita a 20 Watt su 50 Ω.
.
I punti di partenza nella definizione del progetto sono stati:
1. Il valore di "intercept point" non inferiore a + 20 dBm da cui l'utilizzo del Mixer passivo di medio livello;
2. L'utilizzo di Mixer passivi per la seconda conversione e la demodulazione per avere la massima reversibilità fra RX e TX limitando al massimo le commutazioni.
Usando un Mixer passivo come demodulatore con un livello di ingresso di 0 dBm e volendo far intervenire il controllo automatico di guadagno per un livello di 1 μV pari a – 107 dBm, automaticamente si è definito il guadagno complessivo che doveva essere appunto di 107 dB.
Le attenuazioni in gioco erano:
1. Il filtro passa basso di ingresso: ben calcolato non supera 0,2 dB;
2. Il Mixer a medio livello: attenuazione tipica ≤ 7 dB;
3. Il filtro di prima FI a 45 MHz realizzato con 2 filtri monolitici: attenuazione ≤ 3 dB;
4. Il Mixer di seconda conversione: attenuazione tipica ≤ 7 dB;
5. Il filtro meccanico della seconda FI: attenuazione massima 0,3 dB.
La somma di tutte le attenuazioni in gioco, nel caso più sfavorevole, è pari a 17,5 dB.
Volendo far intervenire quindi l'AGC a – 107 dBm, il valore complessivo dell'amplificazione in ricezione doveva essere 124,5 dB; questo guadagno è stato ripartito nelle 2 FI rispettivamente:
· 26 dB tipici sull'amplificatore a 45 MHz;
· 100 dB tipici sull'amplificatore con AGC a 48 KHz.
L'amplificazione complessiva, pari a 126 dB, tiene conto delle possibili tolleranze.
In sintesi il segnale ricevente, viene attenuato di circa 10 dB dal front-end, amplificato di 26 dB dall'amplificatore a 45 MHz, attenuato di 7 dB dal Mixer di seconda conversione ed amplificato di 100 dB dall'amplificatore a 48 KHz per ottenere ul livello fissato a 0 dBm.
Per quanto riguarda il controllo automatico di guadagno, sarebbe stato possibile aumentarne il range controllando anche il guadagno del Mosfet amplificatore a 45 MHz, ma si è ritenuto alla fine non necessario; infatti il livello massimo di controllo è – 22 dBm cioè 1 dB maggiore di S9 + 50 dB (equivalente a – 23 dBm) e quindi più che sufficiente.
La ripartizione dei guadagni così definita è servita anche a fissare il valore di figura di rumore complessiva, determinante ai fini della sensibilità.
Il valore della figura di rumore complessiva dell'apparato inferiore ad 11 dB è risultante dal valore di figura di rumore dell'amplificatore a 45 MHz- (≤ 1 dB) aumentato della perdita del Front-end (≤ 10 dB).
Il segnale proveniente da un microfono dinamico (circa 5 mV/600 Ω) viene amplificato e "tosato" dall'amplificatore microfonico ed inviato con un livello di circa 0 dBm al modulatore bilanciato.
Il livello di uscita di – 7 dBm viene amplificato circa 10 dB ed attraverso il filtro meccanico a 48 KHz , la cui perdita di inserzione è pressoché trascurabile, viene inviato al Mixer di seconda conversione e quindi all'amplificatore a 45 MHz dopo essere stato attenuato 12 dB.
Il segnale, attenuato dalla perdita del Front-end (10 dB) esce quindi alla frequenza finale.
In sintesi, il segnale di – 7 dBm DSB in uscita dal modulatore bilanciato, viene portato a + 3 dBm dall'amplificatore presente prima del filtro a 48 KHz, esce dal Mixer di seconda conversione a – 4 dBm e viene attenuato di altri 12 dB e scende quindi a – 16 dBm prima di arrivare all'amplificatore della seconda FI a 45 MHz; questo amplificatore lo porta a + 10 dBm, viene attenuato 3 dB dal filtro a 45 MHz ed entra nel Mixer a + 7 dBm per uscirne a circa 0 dBm alla frequenza finale di trasmissione.
Il livello ottenibile, superiore di 3 dB a quello necessario all'amplificatore pilota per ottenere 1 Watt di uscita, tiene volutamente conto delle tolleranze possibili negli stadi impiegati sia passivi che attivi.
D'altra parte tutto è stato fatto per non sovraccaricare e quindi generare intermodulazione né gli stadi amplificatori né i Mixer; una eventuale messa a punto finale sul livello specie quello in uscita a 48 KHz si potrebbe rendere necessaria agendo sulla resistenza di controreazione dello stadio amplificatore del segnale DSB.
Uno degli elementi che definiscono la buona riuscita di un'apparecchiatura è la quantità di interventi (modifiche) eseguiti, perché resesi necessari, a "valle" del progetto; è necessario infatti diffidare di tutti quegli apparati che hanno subito modifiche più o meno sostanziali e quindi anche degli ormai "stucchevoli" nuovi aggiornamenti "software" dei ricetrasmettitori dell'ultima generazione
Nel caso di questo ricetrasmettitore, a testimonianza dalla buona riuscita del progetto, non solo non sono state eseguite modifiche sostanziali ma sono state anche pochissime quelle relative ai piccoli aggiustamenti spesso necessari alla fine di tutte le realizzazioni.